La Roma del futuro: rigenerazione delle periferie di Tor Bella Monaca e di Tor Vergata

Come tutte le grandi città, anche Roma non è solo il centro storico, non è semplicemente la zona circoscritta nel Grande Raccordo Anulare; Roma è anche la periferia. Un’elevata quantità di popolazione si concentra nelle zone al di fuori del GRA, di conseguenza se si vuole migliorare la vita nella Capitale, è fondamentale tenere in considerazione la periferia e apportare migliorie là dove necessarie. E’ per questo motivo che il Progetto Millenium dedica un’intera sezione alle realtà periferiche, prendendo in esame i quartieri di Tor Bella Monaca e di Tor Vergata. Ma vediamo in dettaglio di cosa si tratta.

Tor Bella Monaca: un quartiere da rifare

Tor Bella Monaca è un aggregato di case popolari dalla scarsa qualità architettonica e costruttiva, realizzate negli anni ’80 per far fronte all’emergenza abitativa. Il degrado degli spazi pubblici, la carenza dei servizi e di luoghi di aggregazione sociale, la fatiscenza e l’insalubrità degli edifici hanno favorito la formazione di contesti difficili in termini di sicurezza, qualità della vita e disagio sociale: per dare una nuova identità al quartiere è necessario dunque riqualificare l’aspetto urbano. Si punta, così, alla demolizione dei numerosi “palazzoni” sparsi un po’ ovunque nella zona, in modo da lasciare il posto a un quartiere a misura d’uomo, con tipologie abitative meno dense e con una maggiore attenzione alle qualità e alla gestione degli spazi pubblici (realizzazione di una rete di strade e piazze ad elevata accessibilità pedonale).

Tor Vergata: nuova centralità urbana

Alcune iniziative progettuali si focalizzano sull’area di Romanina, una vasta zona all’interno del X Municipio, di grande importanza soprattutto perché in posizione attigua alla seconda università di Roma Tor Vergata. Gli ambiziosi progetti previsti per elevare questa zona a “nuova centralità urbana” sono la realizzazione dalla “Città dei giovani e della musica”, il completamento della “Città dello sport” e l’ampliamento del campus universitario. La “Città dei giovani e dalla musica” è uno spazio polivalente dedito alle arti e alla musica, in cui è possibile assistere a concerti e spettacoli, partecipare a laboratori ed eventi culturali, e frequentare corsi di formazione professionale. La “Città dello sport” (nella foto, a lavori ultimati), progetto in corso di esecuzione, prevede la costruzione di due impianti, il Palasport con tribune per 15.000 spettatori ed il Palanuoto con posti per 4.000 persone, più varie attrezzature sportive, esercizi commerciali, zone ciclo-pedonali a fargli da cornice. Nell’ottobre 2010, 950 posti letto del campus universitario sono stati completati, ma ne sono in cantiere ben 1500: il campus ricalca il modello anglosassone e oltre all’offerta di alloggi per utenze diversificate (studenti, ricercatori, visiting professor ecc.), mette a disposizione servizi di uso comune e strutture per lo sport e il tempo libero. Ad un intervento urbano di tali proporzioni è inevitabile affiancare un riassetto del piano del trasporto pubblico: malgrado la zona sia vicina a importanti assi stradali quali la Via Tuscolana, il GRA e l’A1, non è collegata bene con nessuna delle tre. E’ per questo che è prevista la realizzazione di due nuove stazioni della metropolitana e del nuovo tracciato, interrato, di prolungamento della linea metropolitana “A” Anagnina – Torre Angela di raccordo con la linea C.

Questi progetti sono molto ambiziosi, sia in termini logistici che in termini di realizzazione (per non parlare poi della tempistica e della questione economica). Buttare giù un intero quartiere e ricostruirlo ex novo richiede una grande organizzazione da parte delle forze statali nonché collaborazione da parte dei residenti: ma siamo sicuri che sono tutti d’accordo a lasciare la “propria” casa per vivere in modo approssimativo in attesa del nuovo alloggio? E questo nuovo alloggio arriverà per tutti? Ed entro quanto? La situazione non si presenta molto promettente neanche per i progetti che riguardano Tor Vergata. Il completamento della “Città dello sport” è previsto per il 2013, ma sarà veramente questa la scadenza? Se si pensa che il cantiere è aperto ormai da più di 5 anni, che i lavori non sono neanche a metà dell’opera e che i costi sono lievitati da 65 a 608 milioni di euro, i dubbi sono legittimi. E se non arrivano i fondi dalla Regione e dal Coni, rimarrà l’ennesima opera incompiuta dell’edilizia italiana?

Non ci resta che attendere “fiduciosi” il corso degli eventi…

Federica P.

(Se ti sei perso l’ articolo precedente su “La Roma del futuro” clicca QUI)

Ti è piaciuto quest’ articolo? Clicca “Mi piace” sul box a destra o condividilo nel tuo Social Network preferito!

Volete scriverci? Utilizzate il tasto “Contattaci” a sinistra!

Condividi sul tuo Social Network preferito!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.