ATAC: quando viaggiare significa rischiare la propria incolumità

Atac-acea-Azienda-Roma-Comune-Roma1ROMA – Girare per la Capitale con i mezzi pubblici, durante tutto l’arco della giornata e soprattutto negli orari serali è sempre più un terno al lotto. Al modico prezzo di 1,50€ si ha la possibilità, per ben 100 minuti, di fare un tour panoramico, accompagnati da individui poco raccomandabili, con la paura che un semplice sguardo innocente indirizzato male si possa trasformare in un’aggressione.

Giovedì 22 Ottobre, Via Boccea, Capolinea degli autobus 905,904,791 ed altri, ore 22 circa. Seduta sulla panchina, in attesa del Bus 905, una donna, in evidente crisi di astinenza da droghe, batte ripetutamente la testa sullo schienale della panchina, urlando a squarciagola parole poco comprensibili. Intorno, una decina di persone, anche loro in attesa del mezzo pubblico, palesemente spaventate da una qualsiasi reazione della ragazza. Forze dell’ordine e vigilanti non pervenuti, in quella fascia oraria, come in qualsiasi altra.

Domenica 25 Ottobre, Piazza Venezia, cuore pulsante della città, ore 20:50, mica notte fonda… linea 46 in partenza. Dopo pochi minuti, a distanza di due fermate consecutive, salgono, a bordo di un autobus lercio e maleodorante, un uomo robusto in uno stato sicuramente alterato dal alcol e droga, e un altro uomo, palesemente ubriaco, con sigaretta in mano. Il primo, apparentemente innocuo, si limita a sbattere a destra e a manca, rischiando più volte di urtare diversi passeggeri, tra cui una donna con un bambino in fasce, il secondo, continuando a fumare, inizia, uno per uno, ad infastidire tutte le persone sedute accanto e di fronte a lui, provando a dialogare con loro in maniera molesta, cercando di avere contatti fisici e provando a chiedere del denaro. I malcapitati, letteralmente pietrificati, hanno provato in tutti i modi a reggere il gioco, cercando di non rispondere in maniera aggressiva, per non rischiare ritorsioni, sperando in una discesa quanto più rapida possibile dell’uomo e della sua infinita sigaretta.

Non esiste vigilanza di alcun tipo. I controllori, quando presenti, chiedono il biglietto solamente alle persone oneste, provando a tramutare anche una dimenticanza del momento, in multa. Al contrario, in presenza di individui palesemente pericolosi, evitano approfondimenti. I fatti di cronaca qui raccontanti, sono solamente due tra migliaia di casi simili che accadono ogni giorno ai cittadini romani che utilizzano i servizi pubblici offerti da ATAC. Pagare per quale servizio? Prendere un autobus significa attendere tantissimo tempo alle fermante, soprattutto nelle periferie, rischiare incontri pochi felici con individui poco raccomandabili in tutte le ore del giorno e della notte, viaggiare, nella migliore delle ipotesi, con mezzi scadenti e stracolmi, iglù durante l’inverno e fornaci d’estate.

E’ questo il trattamento che gli abitanti della città eterna meritano?

Vincenzo M.

Foto @Web

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