E’ questo il mondo che vogliamo lasciare ai nostri figli?

mondoDice il manuale del “perfetto giornalista” che i titoli non devono mai avere interrogazioni, altrimenti si scade nel colloquiale, o più modernamente, nel linguaggio da blog. Alle regole però si contrappone quella dell’editoriale “articolo di carattere personale, dove il redattore può esprimere la sua visione, senza doversi particolarmente preoccupare dell’imparzialità”. Su quest’ultima “regola” ho deciso di costruire questo pezzo, violando le regole e facendo a tutti la domanda riportata sul titolo.

Sono fortemente preoccupato. Niente va come deve andare, ma la maggior parte di noi non è interessata ai problemi della società, tutti sempre di corsa , sciacchiati da un egocentrismo che farebbe paura anche alla commissione che ha giudicato eretico Galileo Galilei. Non facciamo altro che pensare a quello che ci fa comodo, facendo finta (anche questo per comodità) di ignorare tutto il resto.

“Le proteste le devono fare quelli che non hanno niente da perdere”, agghiacciante frase che spesso sento dire a chi qualcosa ce l’ha e non si interessa di chi non ha niente. “Le decisioni le prendono i potenti, noi cosa possiamo fare?” Altra scemenza da chiacchiarata al bar. Ma è davvero così? In un mondo dove le lobby del farmaco spadroneggiano imperterrite con il benestare dei governi, a curare con i veleni, dove la schiavitù è vista alla luce del sole da tutti sui bordi dei marciapiedi, dove i rifiuti ci sommergono sempre più e il marketing ci fa iniziare Natale il 20 Ottobre e inserire la taglia 36 come M e 40  come XL, dove la xenofobia è usata come scusa della difesa del territorio e l’omofobia come mantenimento delle tradizioni, dove gli omicidi volontari vengono puniti con i domiciliari e le truffe con l’ergastolo, è possibile fare ancora qualcosa?

La risposta è, e dovrà sempre essere, si! Perchè, potrà sembrare una frase fatta, ma se si prova a far qualcosa, è possibile che si possa fallire, ma se non ci si prova neanche, il fallimento arriva in partenza.

Ricominciamo a ragionare con la nostra testa, a farci delle  domande a non dare tutto per scontato, a togliere l’iocentrismo dalle nostre giornate,  ad affacciarci alla finestra e chiederci cosa possiamo fare per gli altri, si comincia da poco per cambiare, ma questo poco deve esser fatto da tutti, altrimenti diventerà niente.

Siamo noi i padroni della società, siamo noi i padroni della nostra vità e del nostro mondo, non facciamoci lavarare il cervello da chi fa finta di far per noi, e poi fa solo per se stesso, altrimenti non si farà altro che peggiorare.

E’ davvero questo il mondo che vogliamo lasciare ai nostri figli?

Vincent Mas

Foto @Web

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