Spagna: controriforma sull’aborto, diventerà illegale

YO DECIDOAl via in Spagna alla controriforma della legge Zapatero sull’aborto varata nel 2010. L’idea è quella di riportarla all’originale del 1985 che prevedeva la possibilità di abortire solo per gravi problemi di salute, a causa di uno stupro o per malformazioni del feto.  Le modifche del 2010 avevano invece dato massima libertà di decisione alle donne fino alla quattordicesima settimana di gestazione, a cui si aggiungeva la possibilità per le minorenni con età minima di sedici anni di poter abortire senza il consenso obbligato dei genitori. Il tema è parecchio delicato, e come ci si poteva aspettare in piazza si sono contrapposti da un lato movimenti femministi che gridano allo scandalo, per una legge che diminuirà le libertà individuali, e dall’altro chi si appella alla sacralità della vita.

La vita è sacra, su questo non ci devono essere dubbi o contestazioni, ma è anche vero che nessuno potrà mai sapere le motivazioni che possono portare una donna ad un’ interruzione di gravidanza. Quando si mette in atto una legge, lo si deve fare analizzando le ripercussioni pratiche che potrebbero avvenire e non appellandosi solamente a delle questioni etiche. Vietare l’aborto, se non per i casi sopracitati, non diminuirà le “gravidanze indesiderate” nè la quantità di aborti, bensì inizierà ad alimentare un parallelo mercato illegale, che sarà formato da medici corrotti e da aborti realizzati in condizioni igienico-sanitarie scadenti. Realtà tra l’altro, già ampiamente diffuse, indipendentemente dalle leggi in vigore.

Si, la realtà è questa. Fare finta che non sia così non migliorerà la situazione. Ogni persona nella propria individualità deve fare i conti con se stessa, ma lo stato non può ledere ad una libertà così importante per una donna. Molto probabilmente, lezioni scolastiche fin dalle scuole primarie, incentrate a far capire ai giovani l’importanza della vita, del sesso e della contraccezione e  campagne mediatiche atte a spiegare che il diritto all’aborto non è sinonimo di “sesso non protetto, tanto si può abortire in qualsiasi momento” bensì di un diritto che dovrebbe aumentare la responsabilità nell’utilizzo del profilattico o di altri metodi contraccetivi, se non si desiderano gravidanze; potrebbero portare a risultati probabilmente migliori rispetto al semplice divieto.

Come sempre, si arriva a queste situazioni perchè l’educazione sessuale in tantissimi paesi del cosiddetto “mondo civilizzato” non esiste. Tabù e pregiudizi finiscono poi per ledere all’individualità soprattutto di giovani alle prime esperienze che nulla sanno di questo argomento.

La nuova legge, dovrebbe entrare in vigore a partire dai primi giorni del nuovo anno e al contrario dell’originale del 1985, non prevede la reclusione come pena.

Vincenzo M.

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