L’uragano Irene: annunciato e puntuale

Prime vittime sulle coste del North Carolina, Irene si sposta adesso su New York

STATI UNITI – Annunciato da diversi giorni, l’uragano Irene è arrivato nelle coste del North Carolina, le raffiche raggiungono i quasi 200 Km/h,  una velocità che non lascerebbe scampo a qualsiasi cosa si trovasse sulla propria strada. Sono arrivati i primi bilanci delle vittime, il numero è per adesso “limitato” a cinque, tra le quali un bambino, mentre nella zona di Cape Lookout sono numerosi i black-out, e molte persone sono state costrette a lasciare la propria abitazione.

Chiusi tutti gli aeroporti limitrofi nonostante l’emergenza sia stata declassata da livello 2, a livello 1. Le ultime notizie danno Irene in arrivo verso New York, il sindaco della Grande Mela Michael Bloomberg ha dichiarato che la città non è abituata a questi eventi, anche se le tragedie di New Orleans hanno fatto scuola; evacuate quindi più di 370.000 persone dalle zone più a rischio, anche se non tutti si sono dimostrati collaborativi, e diversa gente non ha voluto lasciare la propria abitazione, considerando l’emergenza come “un giorno come gli altri”, fortunatamente il numero di quest’ultimi non è elevatissimo, ma rimane lo stesso il pensiero sui rischi che stanno correndo. Molte delle attività commerciali più famose della Big Apple rimarranno  chiuse per sicurezza, tra queste i vari Apple Store, Starbucks ecc. La metropolitana rimarrà chiusa, mentre le linee di bus saranno sospese alle 18  (ore locali) in attesa dell’uragano. Le varie emittenti nazionali e la protezione civile (FEMA: Federal Emergency Management Agency N.d.R.) hanno consigliato anche agli abitanti delle zone meno a rischio di rimanere in casa, è scattata così la corsa ai rifornimenti, con la gente riversata nel centro di Manhattan a prendere d’assalto gli alimentari. Non si esclude un’emergenza inondazione; la società dell’energia elettrica ha dichiarato che in caso di rottura dei cablaggi, potrebbero passare, nella migliore delle ipotesi, anche dieci giorni per rimettere tutto in sesto.

Il presidente Obama: “Saranno 72 lunghe ore”.

L’emergenza è arrivata di riflesso anche in Italia (e nel resto d’Europa), dove all’aeroporto di Fiumicino sono stati cancellati tutti i voli diretti a Boston e New York.

Vincenzo M.

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