Primo Maggio: tra santi, cantanti e pellegrini… ma dove sono i lavoratori?

Un 1° Maggio scoppiettante quello che attende Roma, presa d’assalto da migliaia di pellegrini diretti nella capitale per assistere alla beatificazione di Giovanni Paolo II.

Ma né il caos previsto per questa concomitanza di eventi, né tantomeno il maltempo scoraggeranno i “seguaci” del “concertone”, che si prevedono numerosissimi come ogni anno, pronti a invadere Piazza San Giovanni carichi della voglia di condividere divertimento e musica. L’evento musicale organizzato nel giorno della festa dei lavoratori sarà un’occasione per ricordare ancora il 150° della nostra Nazione (straordinaria la partecipazione del Maestro Ennio Morricone che dirigerà un brano completamente dedicato all’Italia), come tiene a precisare anche l’eclettico conduttore di quest’anno, Neri Marcorè. “La storia, la patria, il lavoro”. Queste le parole che aprono un’edizione particolarmente concentrata sui problemi del precariato sempre più dilagante in Italia e, come afferma il conduttore-attore, che offre ai giovani un futuro privo di certezze. Un cast d’eccezione quello che attende il pubblico: dall’inaspettata conferma di Gino Paoli (che dovrebbe secondo indiscrezioni cantare la famosa “Va pensiero”), Bandabardò, Luca Barbarossa (dovremmo aspettarci qualche sketch con Neri Marcorè vista la loro ultima collaborazione a teatro? n.d.r.), Edoardo Bennato, il sempre acclamato Caparezza, i Modena City Ramblers (forti dei successi ottenuti anche dopo l’abbandono del frontman Cisco), Daniele Silvestri, Subsonica, l’ormai sperimentato Ascanio Celestini  (con le sue surreali, e tristemente reali, storie) e tanti altri ad animare l’intera giornata. L’importante compito di “aprire le danze” spetterà ad Eugenio Finardi che inizierà a scaldare l’atmosfera con alcune delle sue canzoni più conosciute. Tutto sarà visibile anche da chi non potrà partecipare dal vivo, grazie alla solita diretta proposta da Raitre dalle 15.15 fino alle 24, con la sola interruzione di un’ora tra le 19 e le 20 per dare spazio al telegiornale.

Possiamo dunque cominciare col conto alla rovescia e goderci questa domenica di “riposo” dal lavoro!

Cristina P.

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