Lo sapevi che? N°4 – Un albergo è per sempre

In un periodo in cui ci ritroviamo a far i conti col fatto che neanche le grandi potenze sono in grado di uscire completamente illese dalla crisi, è quasi tranquillizzante vedere che le notizie strane non vengono mai meno, come fossero indice (forse però non così positivo) che le persone, nonostante quel che succede intorno a loro, non cambiano.

Di certo, comunque, risulterebbe un po’ meno divertente non apprender più le follie che la mente umana è capace di ideare. Non può, ad esempio, non far notizia la scelta di una 32enne americana che, in tempi in cui la dieta per raggiungere una silhouette perfetta spopola, sta impiegando tutte le sue energie per passare dai suoi già abbondanti 330 kg a ben 730. Il motivo? Semplice: coronare il sogno di conquistare il titolo di donna più grassa del mondo! Indipendentemente dalla discutibile scelta, forse si dovrebbe spiegare alla ragazza che la salute conta un tantino di più che un po’ di visibilità data dal raggiungimento del Guinness.

Come forse sarebbe stato utile un discorso sulla valenza del proprio corpo all’uomo che dal 1995 sta lavorando incessantemente a suon di interventi chirurgici per assumere le sembianze di Superman. Pur di assomigliare al suo beniamino, l’uomo non ha esitato a mutare il proprio colore della pelle, né tantomeno i tratti somatici. Quale sarà il prossimo passo? Ovvio.. un intervento per raggiungere la stessa statura del suo supereroe del cuore, sperando che quest’operazione diventi attuabile il prima possibile! Beh.. Quando si dice gli eccessi..

Ma quel che stupisce maggiormente è che le stranezze ormai hanno oltrepassato ogni sorta di limiti.. Arrivando a riguardare anche chi questo (sempre più bizzarro) mondo l’ha definitivamente lasciato. Eh già.. Perché in Giappone il numero dei defunti è oggi in costante aumento. Quindi quale migliore idea per superare la crisi di un mercato oggi stagnante, unendo l’utile al “dilettevole”? Una soluzione semplice e pratica quella presentata nel sobborgo di Yokohama: dar vita a un nuovo business, quello dell’hotel per morti. Se poi questa sembra essere una iniziativa shockante, basta appellarsi al fatto che non si tratta di niente più che di una scelta razionale: in Giappone, infatti, il tempo di attesa per un forno crematorio si aggira intorno a 3-4 giorni. Niente di più pratico e utile può quindi risultare fornire una sistemazione del cadavere togliendo al cliente-parente il problema di tenerlo in casa. Con l’equivalente di circa 110 nostri euro al giorno, è possibile far alloggiare il defunto in una delle celle frigorifere di questo strampalatissimo albergo, che permette di mantenere il corpo a temperature basse rallentando l’inevitabile processo di decomposizione.

Quindi se avete in mente di organizzare un viaggio nella terra nipponica… Attenti a scegliere un albergo adeguato! Sembra infatti che di questi tempi non si facciano molti scrupoli a infilare le persone in una cella frigorifera, viva o morta che sia, come è successo a una sessantenne brasiliana. La figlia, andata in obitorio distrutta dall’improvvisa perdita, al momento di riconoscere il cadavere, si sarebbe accorta che la supposta defunta respirava ancora. Dichiarata infatti morta dopo una rapida e sommaria visita all’ospedale dov’era ricoverata per un’infezione polmonare, i medici avevano dato il via libera per il trasferimento in obitorio, dove la donna è rimasta per ben due ore prima dell’arrivo della figlia.

Dunque menomale che l’inverno si avvicina! Almeno si allontana la tentazione di avvicinarsi a frigoriferi da cui si potrebbe venire misteriosamente risucchiati…

Cristina P.

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