Infiorata di Noto: il profumo artistico del Novecento

Arriva la Primavera e arriva il tempo dei fiori, e la città di Noto (Siracusa) la celebra nel migliore dei modi rappresentando la 32° edizione dell’Infiorata in un periodo di Maggio (la terza Domenica del mese) in cui la creatività dei singoli si esalta tra arte e mostre e con la nobile rappresentazione del “Corteo Barocco” lungo le vie del paese netino.

L’Infiorata di Noto nasce nel 1980, in onore del critico d’arte Cesare Brandi, da un gemellaggio con il paese di Genzano vicino Roma, dove la manifestazione sembra aver avuto le sue origini grazie ai maggiori artisti che nel ‘600 si trovavano nella capitale, non escluso lo stesso Bernini. Arrivato a Noto, il tappeto floreale è sempre stato esteso e mostrato interamente nella sua bellezza lungo la via Nicolaci, una via che trova la sua posizione nel bel centro del Barocco netino tra la facciata del Palazzo dei Principi di Villadorata e la chiesa concava di Montevergini. Lunga 122 metri e larga 4. L’Infiorata comprende nella sua interezza 16 “bozzetti” raffiguranti quadri artistici disegnati florealmente con tematiche che variano di anno in anno: quest’anno il tema è stato dedicato ai “grandi maestri del novecento italiano” a iniziare da Modigliani, Giorgio De Chirico, Achille Funi e anche il paesano Carlo La Licata, con altre raffigurazioni celebri dell’arte greca come “Ettore e Andromaca”. L’aria di festa inizia già dal Venerdì pomeriggio in paese, con i primi disegni fatti sulla strada in gesso bianco per poi essere ricoperti dagli infioratori a iniziare dal Sabato, con l’utilizzo di diverse specie di fiori, ortaggi e legumi: garofani e gerbere per i più svariati colori, artemisia o erba bianca, valeriana per il rosa intenso, bacche di leone; finocchietto, mirto e ulivo per il verde; crusca, carrubba e caffè per il marrone; foglie secche, lenticchie, fagioli bianchi, mais, frumento, orzo, farina con semi di cipolla e di girasole e tufo di caffè per completare la varietà artistica. L’attività d’infioritura dura tutta la notte tra il Sabato e la Domenica e all’alba il tappeto floreale è già concluso e pronto per la visita di numerosi turisti provenienti dal resto d’Italia e dal resto d’Europa. I bozzetti sono: “Sogni d’arte Italiana”, “U scratto ‘ra Sicilia”, “Il linguaggio dell’amore”, “La Dama in bianco”, “Ettore e Andromanca davanti a Troia”, “Omaggio ad Achille Funi”, “Lecalle” “Omaggio a Oscar Ghiglia”, “Ettore e Andromanca”, “Omaggio a Modigliani”, “Il Liberty e la comunicazione in Italia”, “Montalcini: una vita per la Scienza”, “Omaggio a Giorgio De Chirico”, “Novecento: passato, presente e futuro”, “Severinando”, “La durezza del mio cuore”, “Fu crocifisso”.

Ovviamente la festa dei fiori non ha termine in un’unica soluzione: così l’arte dei giovani, guidati da esperti infioratori si estende anche in altri luoghi del centro storico di Noto, come piazza XVI Maggio dove è stato ricordato il 150° anniversario dell’Unità d’Italia con il disegno del tricolore e la raffigurazione del generale Garibaldi; vari bozzetti sono stati fatti ad iniziativa degli studenti in diverse scuole della città e in alcuni sacrati delle chiese principali; anche la Guardia di Finanza ha dato il suo contributo artistico con un proprio disegno. Di notevole interesse e novità per questa Primavera è stato il gemellaggio con gli infioratori della città di Rieti e di Poggio Moiano, che hanno ricordato l’Unità nazionale con la raffigurazione dei protagonisti che vissero la storia come Mazzini e Cavour.

Il “Corteo Barocco”, nobile espressione della società di un tempo, rappresenta pienamente l’alta aristocrazia netina attraverso la sfilata di abiti settecenteschi che permottono, anche solo per un attimo, un ritorno nel bel passato di una Noto egregia, culla di nobili e artisti e persone che davano il proprio peso alle proprie gesta per far vivere il paese nello splendore del suo pieno sviluppo. Non mancano ovviamente anche le rappresentazioni militari delle guardie di allora, il clero e i piccoli e medi artigiani, fonti di produzione e di sostentamento che bastava per condurre una vita nella semplicità di un tempo.

L’Infiorata e il weekend festivo si concludono il lunedi seguente, con la marcia della banda musicale e delle majorettes che calpestano danzando, ciò che ha destato più interesse all’occhio delle genti in via Nicolaci: il tappeto floreale viene così distrutto, ma la Primavera è stata così annunciata.

Luca R.

Ti è piaciuto quest’ articolo? Clicca “Mi piace” sul box a destra o condividilo nel tuo Social Network preferito!

Volete scriverci? Utilizzate il tasto “Contattaci” a sinistra!

Condividi sul tuo Social Network preferito!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.