Body Worlds, quando la scienza diventa opera d’arte

Da 6 anni è in giro per il mondo; è stata esposta in 65 città europee, asiatiche e nordamericane; ha avuto più di 33 milioni di visitatori; la mostra contemporanea più discussa al mondo è ora a Roma, per la prima volta in Italia, alle Officine Farneto.

L’esposizione mostra il corpo umano come mai fatto prima: corpi spogliati della pelle ci permettono di osservare come siamo fatti dentro;  i muscoli, gli organi e i vari apparati da prerogativa esclusiva dell’ambito scientifico diventano finalmente accessibili al grande pubblico.
Le illustrazioni di anatomia umana che siamo abituati a vedere nei libri di medicina, sembrano diventare  realtà, si materializzano davanti ai nostri occhi a grandezza naturale. Questo perché non ci troviamo di fronte a modelli artificiali, creati lavorando un qualunque materiale, ma bensì a corpi veri, appartenuti a persone che in vita hanno espresso la volontà, una volta decedute, di donare il proprio corpo alla scienza.

Ma com’è possibile sottrarre il corpo al processo naturale della decomposizione? Nel 1978 il dottor Gunther Von Hagens mise a punto la plastinazione, tecnica che consiste nel dissolvere i liquidi corporei e nel sostituirli con materiale plastico di vario tipo in maniera da creare preparati corporei solidi, inodori e di lunga conservazione. Nel corso degli anni tale tecnica è stata perfezionata e ha permesso alla scienza di diventare arte e di dar vita a un fenomeno di eco mondiale: il “Dottor Morte”, come è stato soprannominato dai media, non si è semplicemente limitato a creare centinaia di autentici preparati umani per fini puramente accademici e didattici, ma li ha trasformati in vere e proprie opere d’arte. I vari plastinati corporei integrali infatti non vengono immortalati in pose statiche e rigide, bensì in posizioni dinamiche che riproducono scene di sport, azioni di vita quotidiana o dipinti famosi: è così che ci si può imbattere in un corpo che suona la chitarra, o in due corpi che giocano a calcio, o addirittura nell’uomo Vitruviano di Leonardo Da Vinci.

Non è una mostra sulla morte ma un’esibizione sul corpo umano che contribuirà a creare una nuova sensibilità sui temi legati alla salute” Questa la risposta di Von Hagens a quanti hanno definito la sua arte macabra e immorale: il suo obiettivo è quello di far conoscere i meccanismi vitali, il funzionamento degli apparati e di educare sui temi della salute, del benessere e della corretta alimentazione. “Qui possiamo vedere le differenze tra un organo sano e uno malato, tra il polmone di un fumatore e di un non fumatore. Quindi credo che abbia anche un valore pedagogico, perché porta ad avere un approccio alla salute molto positivo, specie per i più giovani.” E come dargli torto? Vedere con i propri occhi ciò che accade all’interno del nostro corpo quando è affetto da malattie o soggetto a dipendenze come alcol e fumo, o semplicemente quando è in sovrappeso, è molto più impressionante che immaginarselo attraverso i paroloni spesso incomprensibili dei medici.

Un altro aspetto che rende unica nel suo genere questa esposizione, è il fatto di avere un proprio programma di donazioni dei corpi, curato dall’Institute for Plastination, che conta circa 13.000 donatori registrati. Questo vuol dire che 13.000 persone hanno deciso che dopo il decesso vogliono diventare delle opere d’arte.
Lo stesso Dottor Morte, affetto dal morbo di Parkinson, ha dichiarato di voler essere plastinato dopo la morte: “Mia moglie platinerà il mio corpo e poi lo metterà in posa di saluto all’ingresso della mostra. Darò personalmente il benvenuto ai visitatori anche quando sarò morto. Ho già registrato un audio messaggio, per me sarà un piacere estetico dare il benvenuto ai visitatori piuttosto che marcire sotto terra
Qualcuno giudicherà bizzarra una scelta del genere, qualcun altro immorale, ma come si dice, ognuno del proprio corpo fa quello che vuole, anche dopo la morte. L’unica obiezione che si potrebbe avanzare è più che altro una riflessione sulla donazione degli organi: non sarebbe meglio incrementare la banca degli organi, che servono a salvare vite umane, piuttosto che aumentare sedi museali che accolgono i vari plastinati?

Federica P.

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