Vettel, esordio vincente in India

Il tedesco della Red Bull non si ferma più; podio per Button e Alonso.

GREATER NOIDA, India – Nella terra dove la cultura sportiva è considerata al massimo dei modi come tutt’al più un’attività da perditempo, la Formula Uno vola per il suo 17° appuntamento del Mondiale, cercando per lo meno un’iniziativa controtendenza. Il pubblico risponde positivamente allo spettacolo concesso dai piloti e così l’esordio nel mondo automobilistico del nuovo Gran Premio d’India, sembra non destare alcun problema, se non per i piloti stessi, costretti semmai a fine gara a versare al Ministero del Tesoro Indiano una percentuale di quanto guadagnato a titolo d’imposta.

Sgravi fiscali a parte, ciò che sembra più opportuno e doveroso ricordare nel mondo dell’automobilismo in generale, sono le tragiche morti di Dan Wheldon, campione della Indy Racing League, nel circuito ovale di Las Vegas, e di Marco Simoncelli in Moto GP, nel Gran Premio della Malesia a Sepang: lutto ricordato con un minuto di silenzio in tutto l’autodromo prima dell’inizio della gara; lutto al quale tutti i piloti hanno voluto dedicare un pensiero, attraverso piccoli gesti nei propri caschi, nelle proprie vetture, nelle proprie tute da corsa. Un applauso nostalgico per Wheldon e per il “Sic”.

India che non porta novità: dominio assoluto del giovane Vettel, che stravince conquistando la Pole, facendo il giro più veloce e restando in testa per tutta la gara (raggiunto il record di Mansell per giri completati in testa in un mondiale); grande prova anche quella dell’inglese Button, che si dimostra come al solito pilota paziente e lungimirante; ottimo il lavoro di Alonso, che nonostante una vettura nettamente meno competitiva, riesce comunque a piazzarsi al terzo posto davanti la Red Bull di Webber e la Mclaren di Hamilton.

Al via Vettel parte a meraviglia, così come Alonso, che arrivato ad affiancare Webber è costretto ad effettuare una traiettoria esterna nella prima curva e a lasciare una posizione a vantaggio di Button; lo stesso Button, nello stesso giro, riesce a prendere la scia a Webber sopravanzandolo un po’ troppo facilmente, portandosi così all’inseguimento di Vettel, che ha nella fuga una delle sue migliori caratteristiche. Intanto nelle retrovie piccoli incidenti nella prima curve coinvolgono diverse vetture tra cui quella di Trulli e Kobayashi, costretti al ritiro.

Fino al 15° giro lì davanti non cambia essenzialmente nulla; a dar spettacolo piuttosto sono le vetture che stanno dietro e soprattutto i due piccoli gruppi formati tra la 11° e la 14° posizione tra Alguersuari, Sutil, Buemi e Senna e quello tra la 16° e 18° posizione tra Perez, Petrov e Di Resta.

Dopo la prima sosta ai box, al 19° giro Alonso esce dal pit dietro a Schumacher, riuscendolo a sorpassare nel rettifilo seguente, dopo aver portato alla giusta temperatura le gomme; Schumacher che si fermerà nel giro seguente tornando in sesta posizione dietro il compagno di squadra Rosberg.

Al 24° giro succede l’imprevisto: Hamilton, ancora una volta dietro la Ferrari di Massa, approfitta di un errore del brasiliano per avvicinarsi e tentare il sorpasso; manovra che cerca di portare a proprio vantaggio in una delle curve veloci del circuito dove è molto difficile (se non impossibile) effettuare un attacco del genere. E così il “solito” contatto tra i due: l’alettone anteriore della Mclaren prende in pieno la ruota posteriore della Ferrari facendo perdere il controllo della vettura di Massa, e costretto a rientrare ai box Hamilton per la sostituzione del “musetto”. Attrazione fatale per i due piloti, che nelle ultime gare si sono spesso beccati in pista e ai microfoni, con degli episodi, un po’ come questo, a svantaggio del pilota in rosso, consolato dai meccanici che chiedono pazienza nei confronti dell’inglese, della serie “Massa, perdonalo perché non sa quel che fa..”. Ma la notizia obiettivamente più critica riguardo la vicenda arriva qualche minuto più tardi, dove dopo l’investigazione dei commissari di gara sull’accaduto, si giunge alla conclusione di una penalità di “drive through” per lo stesso Massa, incredulo come il box Ferrari, per una decisione così ingiusta quanto insolita, “che si commenta da sé”.

Dunque Hamilton cade in 8° posizione e Massa, manco a dirlo, in 7° davanti al “pilota-killer” della Mclaren.

Al 34° giro, lo stesso Massa rompe la sospensione anteriore della ruota sinistra, commettendo un grossolano errore, commesso tra l’altro anche ieri durante le qualifiche, andando a tagliare un po’ troppo un cordolo forse un “po’ troppo” alto per i gusti del brasiliano, costretto comunque al ritiro.

Al 40° giro le grandi prestazioni di Alonso, permettono al ferrarista di sopravanzare l’australiano Webber della Red Bull, attraverso la sosta ai box: guadagnando così l’ultimo gradino del podio, che riuscirà a  mantenere fino alla fine della gara, nonostante la pressione fino agli ultimi giri. Ultimi giri, dove ciò che è da notare, è il sorpasso di Schumacher ai danni del compagno di squadra Rosberg, sempre attraverso la sosta ai box, guadagnando così la quinta posizione.

La gara si conclude dunque con la solita vittoria di Vettel, sempre più deciso ad inseguire nuovi record, seguito da Button e Alonso; dopo di loro arrivano Webber, Schumacher, Rosberg, Hamilton, Alguersuari, Sutil, Perez, Petrov, Senna, Di Resta, Kovalainen, Barrichello, D’Ambrosio, Karthikeyan, Ricciardo e Trulli. Ritirati: Massa, Buemi, Maldonado, Glock e Kobayashi.

Classifica Piloti: Vettel (374 pt.), Button (240 pt.), Alonso (227 pt.), Webber (221 pt.), Hamilton (202 pt.), Massa (96 pt.), Rosberg (75 pt.), Schumacher (70 pt.), Petrov (36 pt.), Sutil (30 pt.), Kobayashi (27 pt.), Alguersuari (26 pt.), Di Resta (21 pt.), Buemi (15 pt.), Perez (14 pt.), Barrichello (4 pt.), Senna (2 pt.) e Maldonado (1 pt.).

Classifica Costruttori: Red Bull (595 pt.), Mclaren (442 pt.), Ferrari (325 pt.), Mercedes (145 pt.), Lotus Renault (72 pt.), Force India (51 pt.), Sauber e Toro Rosso (41 pt.)e Williams (5 pt.).

Foto LaPresse

Luca R.

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