Televisione e pubblicità: censura e ipocrisia

#hazloporlamananaGli spot televisivi che si vedono tutti i giorni sono molteplici, alcuni italiani altri esteri. Tutti subiscono, prima di arrivare sugli schermi del bel paese delle visioni preventive, vengono quindi giudicati per il loro contenuto, e se non rientrano in determinati standard, vengono censurati, in parte o in toto. Sarebbe bello capire però, quale sia il metro utilizzato, perchè non è molto chiaro, e spesso vi è tanta ipocrisia nella censura.

Lo spot che verrà preso in considerazione fa parte della campagna #hazlo por la manana (in Italia, #fallo al mattino) di Desigual, noto brand di abbigliamento iberico. Si tratta di un videoclip frizzante e allegro, dove vengono mostrate quattro giovani donne che iniziano la giornata, ognuna con la propria peculiarità: chi madre di famiglia, chi ha appena passato una notte d’avventura, chi fidanzata e chi probabilmente single. Il video non ha volgarità di  alcun tipo, limitatissime scene di nudo, dove si intravedono leggermente dei seni o delle gambe scoperte, tutto corredato da una musica accattivante. In Italia lo spot è uscito censurato in tre parti: quella dove si intravede il seno di una delle modelle, un’altra dove dall’intimo di una seconda modella traspare la frase “Tough (o probabilmente, Enough) Sex?” (rispettivamente “Sesso duro?” O, “Abbastanza Sesso?”), ed in ultimo quella dove la protagonista dai capelli rossi, probabilmente l’unica single delle quattro, ha cura di togliere uno sgargiante vibratore rosa dal letto, per riporlo in altro loco.

Vista così, la motivazione sembra scontata: troppi richiami al sesso.

Eppure scendendo nei particolari di quello che ci viene proposto giornalmente sui nostri monitor, si capisce che il sesso non è assolutamente il motivo della censura.

Proprio ieri in prima serata, è andato in onda su Rete4 una pietrà miliare del cinema hollywoodiano dei primi anni duemila: Unfaithful – L’ amore infedele. Con protagonisti Richard Gere e Diane Lane. La pellicola in questione ha avuto nomination all’Oscar  e ai Golden Globe, ricevendo sempre pareri positivi dalla critica. Ma non è della qualità del film che qui si parla, bensì delle scene a contenuto sessuale che vi sono. Diane Lane si rende protagonista di diversi amplessi,  girati in maniera estremamente esplicita. Se pur non mostrando gli organi genitali, rimane davvero poco all’immaginazione, con tanto di intimi letteralmente strappati via,  mani che scivolano in mezzo alle gambe con estrema disinvoltura e lessico altrettanto spinto. Non è chiaramente l’unico film a contenere questo tipo di scene “Bertolucciane“, non è il primo, e non sarà l’ultimo. Tutti i giorni in prima serata ne possiamo trovare tantissimi. Senza contare i vari programmi di intrattenimento con vallette vestite da fili di seta. Da ricordare le celeberrime inquadrature che mostravano il fondoschiena di Raffaella Fico in un programma condotto da Enrico Papi.

Questo fa capire quindi, che non è il sesso nè la nudità ad essere motivo di censura. Allora cosa può esserlo? In fondo nello spot di Desigual non ci sono scene sessuali, non vie è nudità esplicità. Probabilmente  però, vi è qualcosa che in un paese bigotto e pieno di pregiudizi è visto ancora come un tabù. Vengono infatti  mostrate delle giovani donne che hanno ottenuto una piena autonomia e libertà sessuale, fuori dagli schemi e dai preconcetti. Il vibratore è il simbolo per eccellenza di questi diritti che le donne hanno raggiunto nel corso della storia con lotte spesso macchiate dal sangue. Si, perchè nel 2013 l’autoerotismo è ancora un diritto per il quale si è costretti a lottare, per la quale vi è ancora vergogna e senso di pudore. Va bene mostrare il sesso, quando è l’uomo a far da padrone, non importa se esplicito, ma guai quando è la donna a mostare con eleganza e vivacità, il raggiungimento di questa piena libertà; no, questo la televisione italiana ancora non lo permette. La donna sessualmente libera fa paura, nella realtà come nella pubblicità. Non è il caso di renderci conto che il Medioevo è terminato da un pezzo?

Qui sotto trovate la versione televisiva da 30” andata in onda sulle Tv spagnole, senza censure. Per vedere le differenze con la versione italiana, basta fare delle semplici richerche web.

Vincenzo M.

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