Silverstone si veste di rosso

Trionfo di Alonso ma le Red Bull non mollano; disastro Mclaren.

SILVERSTONE, Inghilterra – La nona tappa del Mondiale di Formula Uno vola in Gran Bretagna, nella culla dell’automobilismo, nello storico circuito di Silverstone dove ha avuto origine. Nella gara dove le Red Bull dovevano tornare a dominare con le loro prestazioni, vista la forte rilevanza dell’aerodinamica in un circuito come quello inglese, dopo le tre gare cittadine il colpo di scena non poteva mancare in un campionato ricco di emozioni, forse e soprattutto grazie al cambiamento del regolamento in vari settori. E così la gran sorpresa arriva con la gran bella vittora della Ferrari di Fernando Alonso, il quale fa capire fin da subito che non c’è storia e con una sfilza di giri record stacca tutti e va a prendersi la prima vittoria di quest’anno; Alonso ovviamente ringrazia i meccanici Red Bull che causano il sorpasso del ferrarista al loro beniamino Vettel durante la sosta contemporanea ai box. Terzo arriva l’australiano Webber, mentre quarto, in volata con Massa giunge Hamilton: disastro Mclaren con i due inglesi mai competitivi e un erroraccio dei meccanici, che costringono al ritiro Button, per aver dimenticato di “avvitare” l’anteriore destra durante la sosta ai box.

Prima dell’inizio della gara, la tradizione vuole che a Silverstone inizi a piovere: così pista bagnata, e monoposto costrette a partire con gomme intermedie.

Alla partenza buono spunto del giovane Vettel che sopravanza Webber, e allo stesso modo fa il padrone di casa Button scavalcando Massa; ma proprio quest’ultimo dopo un solo giro si riprende la propria posizione ai danni dell’inglese, conquistando così il quarto posto; ma la difficoltà di Button si appalesa quando lo stesso compagno di squadra Hamilton lo sopravanza, facendolo cadere in sesta posizione. Dopo tre giri dunque Vettel e Webber conducono la gara, a seguire le due Ferrari di Alonso e Massa e poi le due Mclaren di Hamilton e Button. Ma quando c’è pista bagnata lo spettacolo è assicurato: così il rischio di provare a montare le gomme lisce lo prende il pluricampione del mondo Schumacher, rischio che pagherà caro con un tamponamento ai danni di Kobayashi e con un conseguente rientro ai box per una penalità.

La difficoltà sta nel portare a temperatura le gomme “soft” e a farne le spese sono proprio le due Ferrari, dove prima Button sopravanza Massa e poi Hamilton ad Alonso, il quale si riprende la terza posizione al 24° giro, dove inizia un vero e proprio calvario per l’inglese della Mclaren, palesemente in difficoltà rispetto ai primi che si trovano davanti. Al 28° giro accade l’imprevisto che dà una svolta alla gara: rientrano Vettel e Alonso, ma proprio il tedesco viene fermato qualche secondo in più per un problema alla posteriore sinistra e così il ferrarista lo sopravanza portandosi in prima posizione. Al rientro Vettel si ritrova addirittura dietro la Mclaren di Hamilton e tallonato dal compagno di squadra Webber: ed è proprio l’inglese a fare da “tappo” alle due Red Bull permettendo così allo spagnolo di distaccarsi di ben 15 secondi in diversi giri record. Vettel così non trova altra scelta che superare il pilota inglese tramite la sosta ai box portandosi così all’inseguimento della Ferrari di Alonso, che però non sembra voler rallentare, tanto che continua ad accrescere il suo distacco dal secondo. Nel frattempo Webber sopravanza Hamilton, costretto a rallentare per conservare carburante fino alla fine della gara e permettendo così a Massa di raggiungerlo in poco più di 5 giri e arrivando alla bandiera a scacchi in volata. Delusione per l’altro padrone di casa Button costretto a ritirarsi per una svista dei suoi meccanici nel montare l’anteriore sinistra.

Vince così per la prima volta una Ferrari, quella del rabbioso Alonso, seguito da Vettel e Webber, poi Hamilton e Massa in volata, a seguire Rosberg, Perez, Heidfeld, Schumacher, Alguersuari, Sutil, Petrov, Barrichello, Maldonato, Di Resta, Glock, D’Ambrosio, Liuzzi e l’esordiente Ricciardo. Ritirati: Button, Buemi, Kobayashi, Trulli e Kovalainen.

Classifica piloti che vede il sopravanzo in terza posizione del Ferrarista Alonso, ma con Vettel sempre decisamente al compando con i suoi 204 punti; a seguire Webber a 124 punti e poi Alonso a 112. Gli altri: Hamilton e Button (109 pt.), Massa (52 pt.), Rosberg (40 pt.), Heidfeld (34 pt.), Petrov (31 pt.), Schumacher (28 pt.), Kobayashi (25 pt.), Sutil (10 pt.), Alguersuari (9 pt.), Perez e Buemi (8 pt.), Barrichello (4 pt.) e Di Resta (2 pt.).

Classifica Costruttori: Red Bull a 328 punti; Mclaren (218 pt.), Ferrari (164 pt.), Mercedes (68 pt.), Lotus Renault (65 pt.), Sauber (33 pt.), Toro Rosso (17 pt.), Force India (12 pt.) e Williams (4 pt.)

Favorito dal problema al pit-stop di Vettel? Non lo so è difficile dirlo, ho visto che Sebastian ha avuto un problema, mi sono trovato davanti e ho cercato di spingere. È chiaro che la corsa è stata complessa, siamo partiti con una parte del circuito bagnato, siamo rimasti con le intermedie, riuscivo a essere veloce. Con le gomme d’asciutto sono partito un po’ lento, sono rimasto calmo, senza fare errori e senza uscire dalla pista perché l’erba era bagnata e sapevo che la macchina poteva garantirmi di farcela”. “Ho potuto attaccare anche le Red Bull e da ora in poi cercheremo di fare così, ogni gara per noi deve essere come una finale di campionato” questa la chiara felicità dello spagnolo Alonso che inizia a fidarsi un pò di più della sua Ferrari 2011. E ha concluso: “L’unica cosa che possiamo fare è cercare di essere aggressivi in ogni corsa e in ogni partenza e provare a vincerle tutte, perché Sebastian arriva sempre sul podio”. In sostanza la gara che avrebbe fatto da spartiacque in un campionato che ancora non aveva dato nulla, sembra essersi concluso con una nota nettamente positiva per la casata di Maranello, che probabilmente aspetterà ancora un pò di tempo per dedicarsi allo sviluppo della monoposto del prossimo anno, per lo meno tentando ciò che sia possibile tentare contro il dominio Red Bull.

Luca R.

Foto © Sutton Images. Formula1.com

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